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Lug
20

Quando la gestione fa la differenza

In che cosa consiste praticamente la crisi italiana?
La crisi consiste nella definitiva diminuzione della capacità di spesa degli italiani.
Certo questa è determinata dalla fuga “in Cina” delle nostre aziende, dal debito pubblico generato, dalla incapacità dei nostri politici di risolvere i problemi,…., ma alla fine essa consiste nella diminuzione della capacità di spesa delle famiglie italiane.

Cosa significa questa situazione per uno studio dentistico?
Significa che il paziente di reddito medio e medio basso deve decidere se rimanere nello studio o cercarne un altro che coniughi la sua necessità di sicurezza e il suo desiderio di qualità con la progressiva diminuzione delle risorse che vi può dedicare.

Il paziente non desidera una migliore qualità clinica, la qualità la ha già o è convinto di averla, ma è COSTRETTO a muoversi per problemi non clinici.
Il paziente ha un grande rapporto umano che gli fa desiderare di rimanere con noi, ma è costretto a muoversi per problemi di denaro.

Il paziente non può fare a meno di curarsi, perché i denti fanno male e allora reagisce alla sua situazione,
rimanda finché può, in attesa di chiudere i conti che ha in sospeso, le rate dell’auto, del televisore, il mutuo della casa,..
– conta i soldi che ha in cassa e se non li ha non ipoteca un futuro incerto, fa lo stretto necessario, in un secondo tempo il resto del lavoro

Chiede dilazioni al dentista
ma se proprio queste strade sono chiuse
– cerca diversi studi dentistici e confronta prezzi, prende cantonate e torna dal vecchio dentista oppure trova un nuovo – dentista di qualità comparabile alla sua e “trasloca”.
– Si affilia a UNIsalute, Fasdac, … o qualsiasi altra convenzione che garantisca la possibilità di risparmiare.

– …… .

È questo modo di agire che spiega la diversità di espansione tra studi “low cost and higt quality” (LCHQ) e studi normali, perché gli studi LCHQ vedono un aumento di nuovi pazienti tre volte superiori agli studi tradizionali che al massimo non hanno flessioni.

Ma come si fa a genere uno studio che nello stesso tempo abbia un costo contenuto e una qualità elevata?
Non è una contraddizione in termini?
Certo è un problema di struttura piccola o grande, ma non dobbiamo dimenticare che in uno studio tradizionale si annidano sprechi per circa il 30% della prestazione che il paziente riceve: iniziative inutili, macchinari presi e mai utilizzati, tecniche ed organizzazioni obsolete per cui all’identica qualità e quantità di lavoro corrispondono costi molto diversi.

La crisi, in sostanza, ha messo in evidenza le differenze organizzative e ne ha fatto il fattore discriminante. Scorecard e DNTT ci aiutano ad affinarci in questo campo, perché la crisi si supera solo così, abbassando i costi e mantenedo la qualità, certamente non si supera facendo in bocca al paziente porcherie di cui ci vergogniamo noi stessi.

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